04 gennaio, 2010

Utopie e apocalissi se non altro sono quello che sono

Io non capisco. Io non ho mai cercato che il permesso, le porte aperte, le stanze calde,
e come arrivare alla sala del trono.
Io sempre in prima fila quando c'è da sperare, sempre in ammirazione per chi fa qualche cosa, forse, mi dico, mi prenderà con sé, poi son delusa a morte e mi ubriaco
di utopie e apocalissi.
Per fortuna gli altri non lo sanno, i cari altri che tutto possono, da cui tutto dipende:
io sono peggio del cucciolo che sbrana il cuscino, la cuccia se lo lasciano a casa,
io sbrano anche me stessa.

Anna Maria Carpi (Compagni corpi, 2004)

fango

1 commento:

chiara ha detto...

bellissima poesia...molto azzeccata la foto ...chissà chi incornicia chi?
a volte ci si sente fango...vero...
ciao Serena ...buon anno allora....