04 gennaio, 2010

Utopie e apocalissi se non altro sono quello che sono

Io non capisco. Io non ho mai cercato che il permesso, le porte aperte, le stanze calde,
e come arrivare alla sala del trono.
Io sempre in prima fila quando c'è da sperare, sempre in ammirazione per chi fa qualche cosa, forse, mi dico, mi prenderà con sé, poi son delusa a morte e mi ubriaco
di utopie e apocalissi.
Per fortuna gli altri non lo sanno, i cari altri che tutto possono, da cui tutto dipende:
io sono peggio del cucciolo che sbrana il cuscino, la cuccia se lo lasciano a casa,
io sbrano anche me stessa.

Anna Maria Carpi (Compagni corpi, 2004)

fango

01 gennaio, 2010

Istantanee #24

Come ogni anno tornano i bilanci, i propositi, le speranze, un anno nuovo che ha il sapore di un quaderno nuovo e candido dove non c'è traccia di cose brutte, di vecchie sofferenze, sembra che ogni giorno l'uno gennaio di riazzeri tutto e tutto ricominci in modo uguale e sempre diverso. Da che mi ricordi non mi sono mai piaciute le feste, ma mi è sempre piaciuta la sensazione dell'1 gennaio, devo dire che fino a due anni fa ero convinta che tutto potesse cambiare, che se tu ti impegnavi, davvero le cose andavano in modo diverso, che gli auguri funzionavano che le persone restavano che tutto poteva davvero diventare scintillante come i mille sms di auguri.
Chiaramente non è così, non cambia nulla tanto per magia, l'uno gennaio è uguale al 17 febbraio, ogni giorno è buon giorno per ricominciare, ogni giorno è il giorno giusto per scrivere su un foglio bianco. Questo 2009 è stato un anno diverso, se devo trovare una parola che dia un senso al 2009 credo sia stanchezza, è stato un anno stancante, pieno di impegni, di lavoro, di scadenze, di responsabilità, di sere al computer per finire delle cose, un anno che piano piano mi ha portato ad avere il mio portatile, la mia Nikon D300, il corso di fotografia, l'incontro con Galimberti, la sensazione che qualche sogno forse potrebbe anche realizzarsi con tanti sacrifici, è stato un anno che mi ha davvero stancata, ma di quella stanchezza fisica che in fondo non fa male provare, che se toglie tempo a delle cose è perchè stai costruendo.
Nel 2009 ho iniziato un percorso importante, ho scoperto di avere una malattia che piano piano sto curando ma che mi ha causato problemi almeno negli ultimi 5 anni, io pensavo fosse colpa mia ed invece a quanto pare con tempo e sacrifici andrà a posto anche se non riesco ancora neanche ad immaginarmelo.
Per il 2010 che dire? Spero che sia un anno pieno come il 2009, che la partiva iva non dilapidi il mio povero stipendio e che arrivino delle emozioni forti, degli abbracci strettissimi e veri, tutto quello che invece dipende da me lo farò andare bene.
Nel 2009 è accaduta una cosa bella, che anche se non avrà seguito o non era così bella come lo è nella mia testa mi ha fatta sentire viva, mi ha fatto sentire i brividi, mi ha fatta sentire davvero felice, forse il 2009 lo ricorderò con un momento, uno solo, ma in cui io ero troppo felice.
Forse un lavoro, una macchina fotografica ed un momento troppo felice (ma troppo troppo felice) fanno di un anno, un anno da ricordare.

Ecco anche il mio 2009 in foto

Goodbye 2009!